Potremmo coniare il detto: “Città che vai, palio che trovi”. Perché viaggiando per i vari comuni della Toscana non sarà difficile incontrare rievocazioni storiche battezzate con gli appellativi di “giostra” o “palio”.

Ed anche Arezzo ha la sua: la Giostra del Saracino.

I primi documenti scritti che testimoniano l`usanza risalgono al 1535. Tuttavia, ciò non toglie che questa singolar tenzone sia molto più vecchia. Prima di Gutenberg, difatti, i nostri avi affidavano la trasmissione di usanze e costumi al racconto orale piuttosto che alla parola scritta.

Di sicuro c`è che la Giostra non aveva cadenza regolare. Era semmai un evento per celebrare occasioni particolari. Poi, nel 1931, fu deciso di `regolamentarla`. Vennero definite cadenza (due volte l`anno: il penultimo sabato di giugno in notturna e la prima domenica di settembre) e luogo di svolgimento (Piazza Grande).

Alla Giostra, che richiama moltissimi turisti, prendono parte i quattro quartieri storici aretini: Porta Crucifera (rosso e verde); Porta del Foro (giallo e cremisi); Porta di Sant`Andrea (bianco e verde); Porta di Santo Spirito (giallo e azzurro).

Il gioco è abbastanza semplice da seguire: due giostratori per quartiere, a cavallo ed armati di lancia, cercano di colpire lo scudo/bersaglio del "buratto" (o Re delle Indie) e, contemporaneamente, di schivare il "mazzafrusto" messo in movimento proprio dall`impatto della lancia sul fantoccio. Ovviamente vince chi totalizza più punti.

Volendo possiamo anche prolungare la nostra vacanza in Toscana con la scusa di assistere nella seconda domenica di settembre al Palio della Balestra nella vicina San Sepolcro. In questo caso piuttosto che una villa ad Arezzo potremmo prendere in affitto una colonica in provincia d`Arezzo.