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Visitare Greve in Chianti

Lo splendido paese di Greve in Chianti ha origini molto lontane che dalla fine del 1200 rientrano nel generale spostamento delle popolazioni dai centri di collina verso le più agevoli zone pianeggianti, dove i nuovi insediamenti sono da considerare il naturale sviluppo dei castelli.


Nel corso del XIII-XIV secolo, i due castelli Montefioralle e Montegonzi subirono alcune vicende determinanti poiché il primo non è più sufficiente a contenere la crescente popolazione e il secondo viene distrutto in una delle tante campagne di guerra condotte dai fiorentini contro i potenti feudatari del Chianti.
Così sorse l`abitato di Greve sul fondovalle del torrente omonimo che fu poi arricchito da altri piccoli insediamenti fortificati come Lizzano e Convertoie. Ma l`ulteriore sviluppo di questo luogo è dovuto soprattutto alla presenza di un affluente del Greve fra i più ricchi d`acqua, il borro di Montefioralle e alla posizione geografica, poiché, Greve in Chianti è situata quasi a ugual distanza fra Firenze e Siena, fra il Valdamo e la Valdelsa.
Questa posizione ha favorito lo sviluppo commerciale tanto che, nei primi documenti storici lo troviamo citato come "Mercatale a Greve", in quanto in questa realtà si riunivano ed erano offerti i prodotti dell`intera zona ormai ricca dei frutti della terra assai fertile, nonché dei prodotti derivanti dall`allevamento del bestiame ancora oggi orgoglio di molti macellai e ristoranti. Ma nonostante i grandi vanti gastronomici che segnano una continuità attraverso molti decenni, soltanto dopo l`Unità d`Italia ( 1861 ) con l`assegnazione della sede comunale a Greve, il `Mercatale` diventerà il centro più importante della valle.... da `Greve in Chianti ` (Comune di Greve in Chianti`)

Una visita di Greve in Chianti

Piazza Matteotti, fulcro dell`antico Mercatale, è famosa per la sua forma asimmetrica, i suoi portici a terrazze, le sue botteghe storiche e i ristorantini.
Iniziamo la visita dalla chiesa di `Santa Croce`, eretta nell`800, sui resti di un antico oratorio: al suo interno, una `Madonna` e `Santi del Maestro di Greve` e un `trittico` di Bicci di Lorenzo raffigurante l`Annunciazione. Nel centro della piazza si erge severa la statua bronzea di Giovanni da Verrazzano. Il famoso navigatore al servizio di Francesco I, che nel 1524, scoprì la baia di New York ed il fiume Hudson. Verrazzano nacque a Greve nel 1485 nel castello che apparteneva alla sua famiglia. Per realizzare la statua, nel 1919 Italo Stecchi, il più giovane cavaliere d`Italia, ebbe l`idea di organizzare un palio paesano. Da `Sant`Anna` alla Chiesa facero correre i cavalli a briglie sciolte accalorando gli animi degli scommettitori. I denari così raccolti permisero all`artista Romeo Pazzini di forgiare la statua.
Ma la piazza rievoca, con una lapide commemorativa e uno stemma di famiglia, le gesta di un altro personaggio grevigiano: Mons. Giovanni Battista dei Ciampoli da Greve.
Secondo lo storico Carlo Baldini, Mons. Ciampoli era un poeta, compositore di `ditirambi` ( canti corali ) e dei `Brevi segreti dei Papi Gregorio XV e Urbano VIII`.
Allievo prediletto di Galileo Galilei, preparò la relazione sulla `Legge dei Massimi Sistemi`, con la quale si giocò l`amicizia del Papa.
Fu, infatti, incolpato di aver maleinterpretato le indicazioni del Papa per le correzioni da apportare all`opera di Galilei, soprattutto sul `Moto di flusso e riflusso`, con cui lo scienziato intendeva provare il movimento della Terra. Com`è noto, Urbano VIII, si scagliò contro l`opera di Galilei.

L`ex Convento di San Francesco a Greve in Chianti
Da via Roma percorriamo la ripida via di San Francesco che porta al Museo d`Arte Sacra di Greve in Chianti. Il convento di San Francesco fu eretto nella prima metà del Cinquecento, all`inizio della vecchia strada che conduceva a Montefioralle, per i frati del convento di Santa Croce a San Casciano.
Si trattava di un Ospizio che serviva come sosta per i francescani che si recavano da Firenze a Siena. Dopo la temporanea soppressione dovuta alle leggi napoleoniche, i frati si allontanarono definitivamente. Nel 1866 l`ospizio di San Francesco fu adibito prima a carcere, fino al 1927, e poi destinato ad uso di civile abitazione. Una convenzione stipulata tra il Comune di Greve in Chianti e la Diocesi di Fiesole è stata il passo iniziale che ha avviato il progetto per la realizzazione di un museo d`arte sacra. Il museo ospita un`importante raccolta di dipinti, sculture e arredi sacri.
Nell`oratorio al piano terra è collocata, nella sua posizione originale, una delle opere più importanti della collezione: la splendida `terracotta policroma` del 1520-1530 circa, con cornice robbiana rappresentante la deposizione di Cristo, attribuita a Santi Buglioni.
Nello stesso ambiente si trovano altre opere di pregio fra cui: La `Vergine fra i Santi Lucia` e `Antonio da Padova del Curradi`, la `Vergine del Rosario` di Francesco Boldrini; un bassorilievo in marmo del secolo XIV rappresentante San Francesco; e una scultura, raffigurante la `Madonna col Bambino` in stucco dipinto, attribuita a Nanni di Bartolo.
Nella sacrestia sono esposti alcuni `paramenti` sacri. Tale esposizione è completata da una `Croce Reliquiario` in cristallo di rocca, eseguita fra il XIII e il XIV secolo, e da un raro pezzo cinquecentesco in vetro dipinto, una piccola finestra raffigurante `San Silvestro Papa benedicente`, eseguita probabilmente su disegno di Francesco Granacci.
Al primo piano si trova la sezione dedicata ai dipinti con tavole e teledatabili dal secolo XIV al secolo XIX. Tra i dipinti si segnalano opere di Francesco Granacci e di Jacopo Vignali. Il complesso, oltre al Museo d`Arte Sacra, ospita anche un centro di documentazione e una saletta riservata alle mostre temporanee.
Dalla piazzetta antistante il Museo di San Francesco si gode un panorama mozzafiato sulla piazza storica di Greve e sulle colline del Chianti, tanto che dopo il restauro concluso nel dicembre 2004, qualcuno ha attribuito all`area il soprannome di `Piazzale Michelangelo di Greve`. In estate vi si svolgono esposizioni all`aperto, convegni e concerti. .... da `Greve in Chianti`(Comune di Greve in Chianti)`

Trekking a Greve in Chianti

La zona di Greve in Chianti offre una gamma di percorsi, di soste, di ristori, di bellezze naturali e artistiche che certamente vale la pena di conoscerla in ogni suo aspetto.
Per chi intende impegnarsi maggiormente attraverso sentieri e mulattiere, incontrando tracciati antichi e vecchie fonti, avvertendo la presenza di una piccola fauna nel suo habitat naturale, è davvero avvincente l`itinerario che partendo dal piccolo borgo del Ferrane si reca alla cima del Monte San Michele a 892 metri sul livello del mare, la cima più alta dei Monti del Chianti.
Dal centro del borgo un sentiero sterrato s`inerpica verso una macchia che s`infittisce sempre più: è la pineta di Poneta, una delle più belle del Chianti, dove la ginestra in primavera riempie l`aria con il profumo dei suoi fiori gialli. Dopo aver superato Poggio Mandorli e il centro minore abitato di Chiocchio, ci addentriamo nel podere Barberino dove sostiamo brevemente presso l`omonima fonte, già sorgente abbandonata. Un breve tratto in discesa ed appena dopo la `contrada Croce` intravediamo i borghi storici di Mugnana e Sezzate, il cui castello è situato in posizione centrale e che, dopo accorti restauri, conserva le antiche strutture tardo-medioevali.
Qui, nel 1198 fu siglato il patto che sancì la nascita della Lega Toscana
A quota 600 metri in coincidenza con il bivio di Rugliana, la strada prosegue e si inerpica creando una direttissima verso Monte San Michele, la cima più alta dei Monti. Per tale crinale panoramico sulle valli sottostanti, occorre superare il passo di Sugarne, tra belle pinete ed un sottobosco rigoglioso.
Il nostro tracciato classico devia invece per le Caselle, dandoci l`opportunità di ammirare la fonte vecchia d`origine etrusco-romana da cui parte un breve tracciato di strade.
Dal podere Lame una breve salita ci conduce al castello di Lizzano. Senza difficoltà lo sterrato lambisce l`ingresso di Greve in Chianti e superata la fattoria di Zano, una delle soste programmate è San Cresci. Dal suo poggio scorgiamo Colognole.

La Pieve di San Cresci a Greve in Chianti comincia ad essere ricordata dal 948. Intitolata al `Santo martire Acrisio`, volgarmente detto `Cresci`, la Pieve fa parte di un complesso formato dalla Canonica, la Cappella del SS. Sacramento, la sacrestia e una casa colonica.
La semplice struttura della chiesa è costituita da una sala centrale terminante con un presbiterio, composto da quattro colonne e da sei semicolonne sorreggenti una cupola formata da una `volta a vela`. Oggi, della struttura architettonica originale resta ben poco: la data 1668, rinvenuta sull`architrave di una delle porte che si aprono sul cortile, può confermare una generale sistemazione di tutto il complesso, realizzata appunto, nella seconda metà XVII sec.
Nel 1966 un fulmine colpì il tetto provocandone il crollo. I danni già notevoli, furono aggravati dalle piogge successive che penetrarono liberamente all`interno della chiesa, dalla breccia apertasi nella copertura. I restauri, eseguiti dalla Diocesi con la consulenza della Soprintendenza ai Beni Architettonici e con il coordinamento generale del Prof. Duccio Trassinelli, durarono fino al 1997. Il restauro interno della Pieve ha permesso di riscoprire, sotto l`intonaco che le aveva celate nel 1854, dodici immagini di Santi, disposte lungo le pareti laterali e del `presbiterio`. Nel 2003 anche le cantine e la macina pertinente alla casa colonica sono state a loro volta restaurate facendo emergere alcuni degli elementi caratteristici della millenaria tradizione contadina.
Il sentiero da San Cresci può proseguire verso la famosa Badia a Passignano, con brevi soste alla sorgente San Rocco e alla fonte di Pugliano. Il nostro trekking, in coincidenza della località Il Casino e della prima sorgente San Rocco, devia su un tracciato etrusco dirigendosi su una quota variabile fra i 300 e i 400 metri in direzione di Montefioralle che, di origine antichissima, forse il primo insediamento nel Chianti, viene considerata la prima sede religiosa ed amministrativa degli Etruschi in Val di Greve.

Montefioralle a Greve in Chianti: una finestra nel Medioevo - Il castello, un tempo teatro di secolari lotte tra Siena e Firenze per la supremazia sulla Toscana centrale, è oggi ancora abitato, e conserva intatta l`urbanistica medievale. Una passeggiata tra le minuscole case di pietra, con i vasi alle finestre, è un autentico tuffo nel Medio Evo. L`unica strada si arrampica fino alla sommità del poggio, fino a ritornare al punto di partenza. La possente struttura medievale è oggi occupata dalla gotica chiesetta di S.Stefano, edificio ad un`unica navata che conserva uno dei patrimoni artistici più ricchi e preziosi della zona: una tavola duecentesca della `Madonna col Bambino` di un anonimo maestro fiorentino, fra le meglio conservate esistenti; una rappresentazione su tavola della SS.Trinità, opera del XV attribuita a Neri di Bicci e una `Annunciazione` della fine del Trecento di scuola fiorentina, forse quello stesso Maestro della Madonna Straus cui si attribuisce anche il bel polittico con Madonna e Santi conservato nella chiesa del Sacro Cuore in Greti.

Amerigo Vespucci, uomo del rinascimento - Un modesto edificio è tradizionalmente indicato come la casa di Amerigo Vespucci. `Americo di ser Nastagio Vespucci`, nato nel 1454, fu esploratore, navigatore, mercante, astrologo, studioso, oltre ad essere l`unico che diede il nome ad un continente : l`America.
Un vero uomo del Rinascimentio, insomma. Una curiosità sull`illustre famiglia: l`ultimo dei Vespucci, Amerigo di Cesare è sepolto nel camposanto di Montefioralle.
Superato il borro di Montefioralle, scorgiamo la fonte della Lama: un`antica fonte, tappa fra Greve e Montegonzi. Di spicco, in questo viaggio alla scoperta delle vecchie fonti, è la sorgente di Bagnolo.
Proseguendo si giunge a Vignamaggio con la sua storia e le sue architetture di epoca rinascimentale, il bel giardino all`italiana e, non ultima, la pregiata produzione vitivinicola. Poi oltre la villa fattoria, la strada s`inerpica su un tracciato riconducibile all`epoca romana che attraversa il castello di Lamole. Il tracciato romano prosegue costeggiando il fontino del Molino e due piccole sorgenti nei pressi delle poche case di Casole. Il tracciato antico segue il borro dei Macconcini e il borgo di San Michele per inerpicarsi, con non poche dif ficoltà, sulla cima del Monte San Michele.
Le fonti del Barbiere e dei Lavatoi, con le belle terracotte smaltate, sorgono alle falde di una struttura di ristoro e di ospitalità. Alcuni recenti reperti hanno dimostrato l`esistenza di un posto di guardia romano, a presidio della via Cassia Adriana che dal passo Sugarne attraversava il Monte San Michele.
Dai primi del Novecento la costruzione di una grande croce di ferro su un basamento di pietra era il segnale, l`invito di una meta oggi raggiungibile a cavallo, in mountain bike e ...... a piedi. Ma, a parte l`impegno richiesto dal trekking, la zona di Greve offre molte possibi lità di gite di scarso impegno sportivo ma di interessante impegno culinario sia per quanto riguarda il consumo nelle varie trattorie, sia per quanto riguarda l`acquisto di materie prime, soprattutto di olio, vino, carne e insaccati.
La zona è tutta costellata di luoghi di offerte agro-alimentari fra le più preziose di tutta la regione: trattorie, ristoranti, botteghine e lussuose macellerie dove sarebbe una vera follia non prevedere una gustosa sosta. E, sempre in questa zona, non è da sotto valutare l`artigianato ancora oggi molto sviluppato che offre in vari campi prodotti di altissima qualità, come vedremo più avanti. .... da `Greve in Chianti` ( Comune di Greve in Chianti )

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