Situato nel comune di Fosdinovo, nel 1124 il Castello Malaspina era governato dai nobili di Erberia per conto dei vescovi di Luni. Nel corso del XIII secolo l`ascesa della famiglia Malaspina pose fine al dominio dei vescovi di Luni sull`intero territorio.

All`inizio del Trecento i marchesi Malaspina, dopo aver ottenuto il sostegno di Enrico VII e degli Scaligeri, trasferirono la sede della marca da Fivizzano a Fosdinovo, nel castello che oggi porta il loro nome. Dopo un breve periodo in cui fu nelle mani di Castruccio Castracani, il castello tornò definitivamente in possesso della famiglia Malaspina nel 1334.

I marchesi intrapresero quindi grandi lavori di ampliamento e di trasformazione del castello, con l`aggiunta di numerosi torrioni e bastioni difensivi all`esterno, mentre l`interno fu trasformato in una raffinata residenza aristocratica.

Considerato indistruttibile, il castello superò pressoché indenne anche il terremoto che nel 1922 colpì la Lunigiana.

In una delle stanze del castello si trova il cosiddetto "pozzo della dimenticanza". Secondo la leggenda, la marchesa Cristina Adelaide Pallavicino, moglie di Ippolito Malaspina, gettava i propri amanti in questo trabocchetto costellato di lame dopo aver soddisfatto i propri appetiti sessuali. In realtà, è molto più probabile che il pozzo fosse usato dai Malaspina per eliminare i nemici.